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al testo di Sabyr
L’ebbrezza di questa decadenza
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Eppure questo respiro malato di un dolore nemmeno mio mi invade il cuore con dolcezza e perfino un brivido sottile. Come se tutte le guerre da combattere mi appartenessero. E tra i vivi intorno quanti morti, quanti fantasmi in cammino. L'ebbrezza di queta decadenza che tu non potresti mai capire mi seduce l'anima e porto al petto il fiore appassito. Perchè resta bello resta un fiore nonostante tutto. La fine è una parola vera solo per chi si sente spacciato dall'inizio.
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Salvatore Pizzo
- 06/09/2019 03:42:00
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Visionaria quanto basta per farmi dire che è nelle mie corde, che mi piace moltissimo, con quest atmosfera sospesa tra la vita e la morte, tra passato e presente: come sopra una palude ove il marcire sia cosa del tutto naturale, anzi un obbligo. Molto apprezzata un saluto
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Giovanni Rossato
- 05/09/2019 21:05:00
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Bella la chiusa, si, come diceva anche Ferdinando Camon la morte esiste solo per chi è già morto fin dallinizio.Poi, cosa dire di questa decadenza che in qualche modo ci seduce nella sua inelluttabilità. Questa decadenza che non è una fase come tante altre nella storia dellumanità perchè non solo multiforme ma direi che è proprio dappertutto e in modo quasi indolore tutto avvelena e quasi dolcemente ci accompagna alla morte. Grazie per i tuoi versi.
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Franca Colozzo
- 04/09/2019 23:58:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Siamo veramente un pò tutti noi ebbri di decadenza come se il fardello dei secoli gravasse sulle nostre spalle. In verità la conoscenza globalizzata attraverso la rete ci ha resi più vulnerabili e meno empatici. Cè chi sente su di sé tutta la sofferenza degli uomini e chi invece cinicamente si volta dallaltra parte. Che non sia nel mezzo la verità, come dicevano gli antichi romani? In medio stat virtus...
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